Spesso pero’ il colore dei denti non e’ sufficientemente chiaro e diverse possono essere le cause di questo inestetismo. La tinta puo’ subire variazioni esteticamente poco piacevoli durante lo sviluppo, oppure i denti gia’ nascono decolorati per motivi congeniti. Infatti la somministrazione sconsiderata di farmaci durante la prima infanzia, ad esempio la tetraciclina, o l’esagerata assunzione di fluoro (fluorosi) possono creare delle macchie permanenti “interne”. Un trauma non necessariamente violento, piu’ frequente sugli incisivi, puo’ provocare necrosi della polpa del dente, anche dopo molti anni per la microemorragia, e la conseguente decolorazione e’ dovuta al ristagno interno dell’emoglobina, il piu’ importante pigmento del sangue umano. Anche la comune procedura di devitalizzazione di un dente puo’ essere motivo di variazione del colore, per migrazione nei tubuli dei prodotti di riempimento canalare. I denti otturati in amalgama (volgarmente le cosiddette “impiombai-une”) spesse si anneriscono per riempimento dei tubuli da parte dei metalli liberati dalla corrosione (zinco, argento, rame e mercurio).
Purtroppo non e’ possibile eliminare chimicamente tale decolorazione, il ripristino della lucentezza del dente otturato in amalgama e’ ottenuto eliminando le parti irrimediabilmente invase da depositi di metalli, e sostituendole ove possibile con nuovi e piu’ estetici materiali da otturazione. L’eta’ ovviamente incide sulla brillantezza e sulla traslucenza La smalto di un giovane e’ opalescente, perlaceo, bianco e azzurrognolo. Quello di un anziano e’ consunto, opaco, giallastro. The, caffe’ e tabacco sono i maggiori responsabili dell’ ingiallimento dei denti e bisogna, dunque, farne un uso moderato.
FINALMENTE LA SOLUZIONE PER NOI!
Circa venti anni fa negli Stati Uniti venne sperimentato un sistema per sbiancare i denti ingialliti. Tale metodo (dental bleaching) si avvale della proprietà ossidante del perossido di carbamide, una sostanza in grado di “consumare” gli agenti coloranti che si depositano nei canalicoli della dentina e nelle microfessure dello smalto. Stiamo parlando di un metodo sicuro, se eseguito sotto diretto controllo dell’odontoiatra, senza danni o controindicazioni ne’ immediati ne’ tardivi. L’agente ossidante si presenta in forma di gelatina, in diverse concentrazioni. L’applicazione di gel in alta concentrazione e’ certamente la piu’ efficace, in questo caso la gengiva deve essere protetta da una barriera in gomma che viene inserita in ambulatorio. Un contatto con la gengiva darebbe origine ad un fastidioso senso di bruciore, senza pero’ alcuna seria conseguenza, in quanto si esaurirebbe in qualche minuto.